Diversi studi indipendenti condotti nel Nordamerica avrebbero dimostrato che l'alluminio è l'unico materiale tra quelli utilizzati per il packaging delle bevande a generare un profitto quando viene recuperato tramite i programmi di riciclo municipali.
A tal proposito è possibile citare il caso del "Blue Box", un progetto sviluppato in Ontario (Canada) attraverso il quale una tonnellata di lattine riciclate tramite raccolta porta a porta riuscirebbe a generare entrate per 290 dollari (dati del 2018), mentre la plastica e il vetro determinerebbero un sostanziale pareggio tra spese e ritorno economico.

Per le medesime ragioni è interessante analizzare anche il caso del sistema di deposito per il packaging utilizzato attualmente in California con 831 dollari per tonnellata di lattine in alluminio contro i 253 dollari della plastica e i 120 dollari del vetro.

L'intera economia circolare basata sulla raccolta dell'alluminio usato, in Nordamerica come altrove, è quindi fondata su un semplice principio: più packaging si riesce a recuperare e a conferire al riciclo, maggiore sarà il guadagno. A conferma di quanto detto basti pensare che ogni anno soltanto negli USA verrebbero destinate alle discariche ben 45 milioni di tonnellate di lattine d'alluminio, praticamente una confezione da 12 lattine per ciascun abitante, il tutto per un valore pari a ben 800 milioni di dollari.

E' stato inoltre calcolato che per ogni incremento del 5% nel riciclo dell'alluminio recuperato dalle discariche, il guadagno derivante sarebbe pari a circa 100 milioni di dollari. Non a caso è convinzione diffusa che senza l'opportunità di generare profitti dall'alluminio usato l'intera economia circolare del riciclo smetterebbe di essere conveniente dal punto di vista economico.

Stando a quanto indicato dal report "The Aluminum Can Advantage: Key Sustainability Performance Indicators 2019", nel periodo considerato dai ricercatori il tasso di riciclo delle lattine di alluminio avrebbe quasi raddoppiato quello dei contenitori in plastica o in vetro. Nel contempo la quantità di alluminio riciclato da una singola lattina sarebbe passata negli Stati Uniti dal 70 al 73% contro il 23% del packaging in vetro e un risicato 3% della plastica.

Ma i vantaggi in termini di profitto non dovrebbero far dimenticare quelli ancora più importanti, ma meno percepipili nell'immediato, legati alla sostenibilità ambientale. Anche in questo caso l'alluminio sembrerebbe primeggiare rispetto agli altri materiali riciclabili, i benefici sarebbero infatti misurabili già nelle fasi di refrigerazione e trasporto che nel caso di questo metallo determinerebbero emissioni nocive nettamente inferiori rispetto a quelle necessarie nelle medesime condizioni per il packaging realizzato in vetro o in plastica.

In termini percentuali, refrigerare e trasportare un litro di bevanda contenuta in lattine di alluminio produrrebbe dal 7 al 21% di emissioni inquinanti in meno rispetto ai contenitori plastica sottoposti agli stessi trattamenti e dal 35 al 49% in meno delle bottiglie di vetro. Tali variazioni dipendono in particolare dalle dimensioni del packaging e dalla sua forma (le lattine possono essere impilate e stockate più facilmente) nonché dai sistemi di rifrigerazioni utilizzate per le diverse tipologie di prodotti.

Il riciclo dell'alluminio garantisce inoltre un considerevole risparmio dal punto di vista energetico, si consideri infatti che per realizzare una lattina utilizzando esclusivamente alluminio riciclato viene impiegato dal 92 al 95% in meno dell'energia necessaria per crearne una ex novo. Si calcola che potendo riciclare il 100% delle lattine prodotte sarebbe possibile risparmiare l'energia con cui alimentare 4.1 milioni di abitazioni statunitensi per un intero anno.

 

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