I dati CIAL 2018 evidenzierebbero una crescita dell'economa circolare
legata all'alluminio in tutte le aree dello Stivale, con un tasso di riciclo
degli imballaggi (lattine, scatolette, bombolette, tubetti, tappi..) pari
a circa l'80% dei prodotti distribuiti sul mercato. In numeri assoluti parliamo
di 54.300 tonnellate di imballaggi in alluminio riciclate nel periodo considerato,
per la precisione l'80.2% delle 67.700 tonnellate commercializzate.
Nel totale andrebbero poi conteggiate anche 4.300 tonnellate di imballaggi
sottili in alluminio da conferire ai temovalorizzatori.
Si tratta di cifre che confermano l'eccellenza italiana in questo settore
che vede numerosi altri stati europei produrre percentuali ben inferiori.
Stando ai dati resi noti dal Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo
degli Imballaggi in Alluminio, l'azione congiunta di istituzioni, aziende,
operatori del comparto, cittadini impegnati nella raccolta differenziata ed
enti locali ha permesso di risparmiare energia per più di 173.000 tonnellate
di combustibile fossile.
A ciò si aggiunga una diminuzione delle emissioni di gas serra per
ben 403.000 tonnellate di CO2.
Attualmente il riciclo dell'alluminio vede coinvolti ben 44 milioni di nostri concittadini per un totale di 5.200 comuni che operano nell'ambito dell'Accordo Quadro Anci-Conai con la collaborazione del CIAL. Soltanto tra il 2017 e il 2018 è stata registrata una crescita del 19% della raccolta differenziata gestita dal Consorzio, dato che la Penisola basa la sua intera produzione di alluminio sul riciclo di oggetti trasformati in rifiuti, per il futuro ci si attendono risultati ancora più rilevanti.
Tra le maggiori aspettative vi è per esempio quella di assistere ad un recupero completo del gap che vede il Meridione ancora in ritardo rispetto alle regioni del Nord Italia, ma comunque in grado di produrre performance crescenti. Molto dipenderà dalla capacità di adattare le dinamiche della raccolta e del conseguente riciclo alle caratteristiche dei territori di riferimento.
La strategia scelta è quella di coniugare premi ed incentivi che stimolino l'impiego di soluzioni innovative soprattutto in fase di raccolta, selezionare efficacemente i rifiuti è infatti fondamentale per riuscire a conferire agli impianti di riciclo anche le frazioni di alluminio (spesso di dimensioni molto contenute) che vengono erroneamente associate all'indifferenziata.
L'eccellenza italiana nel settore è dovuta infatti in buona parte a questo aspetto: nella Penisola si tenta di riciclare tutto l'alluminio trasformato in rifiuto e non solo quello più semplice e conveniente da valorizzare e reimmettere nel circuito produttivo.
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