Enval è il nome di una società fondata da Carlos Ludlow-Palafox, ex studente dell'Università di Cambridge, la cui divisione Ricerca e Sviluppo è guidata da Howard Chase che a suo tempo fù uno degli insegnanti di Ludlow-Palafox. Il core business dell'azienda è incentrato sul riciclo dell'alluminio attraverso un processo denominato pirolisi, fenomeno che nel caso specifico viene indotto tramite microonde.

La pirolisi è quel fenomeno per il quale se un pezzo di pane viene lasciato per troppo tempo in un forno a microonde finisce per convertirsi in materia incandescente anche se in assenza di combustione, si tratta di un effetto conseguente alla carbonizzazione ed è dovuto al fatto che il particolato di carbonio assorbe con estrema facilità le microonde. A ciò si aggiunga che tale elemento chimico è in grado di trasmettere l'energia termica raccolta a tutti i materiali che si trovano a contatto con esso.

Da qui l'idea di Ludlow-Palafox e Chase: perché non sfruttare la pirolisi per separare i materiali che compongono un rifiuto e recuperare quelli che possono essere riciclati?
Un esempio è quello dei tubetti di dentifricio che presentano un involucro in alluminio fortemente legato a materia plastica tramite adesivo. Nel caso specifico parliamo di un imballaggio in poliaccoppiato, cioè di un packaging multistrato il cui riciclo risulta particolarmente complesso in quanto non può essere effettuato manualmente.

Enval, che opera in particolare nel settore dei laminati in alluminio, si concentra proprio nel semplificare la procedura di scomposizione degli imballaggi poliaccoppiati. La pirolisi determina infatti la decomposizione di sostanze come la plastica e la carta, mentre i metalli come l'alluminio possono essere recuperati interamente una volta separati dal resto del packaging.

L'alluminio mantiene le sue caratteristiche fondamentali (flessibilità, possibilità di venire a contatto con gli alimenti, leggerezza..) anche dopo essere stato utilizzato più di una volta per la produzione di un prodotto finito, questo vuol dire che non perde mai valore e più semplice sarà il suo riciclo maggiore sarà l'interesse delle aziende a riutilizzarlo. Ciò si traduce in un risparmio in termini economici (riciclare l'alluminio richiede solo il 5% dell'energia necessaria per la sua produzione ex novo) e in una minore emissione di gas nocivi nell'atmosfera.

Il progetto non ha avuto un successo immediato, sono stati necessari ben 15 anni di test prima di trasformarlo in una realtà commerciale. Ad oggi però è attivo un impianto basato sulla pirolisi che ha già coinvolto diversi investitori tra cui il Cambridge Capital Group e il COIN (The East of England Co-Investment Fund).
A ciò si aggiunga che il processo di pirolisi effettuato presso l'impianto di Enval viene operato con il ricorso esclusivo ad energie rinnovabili come per esempio il solare e l'eolico, garantendo un impatto ambientale praticamente nullo.

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