Fabbricato per la prima volta nel 1820, l'alluminio viene prodotto per estrazione dalla bauxite, un minerale che rappresenta circa l'8% della crosta terrestre ed è quindi diffusamente disponibile in natura.
Date le sue proprietà l'alluminio trova svariati ambiti di utilizzo a livello industriale e può essere facilmente riciclato per fusione, garantendo un recupero della materia prima prossimo al 100%, occasioni di riutilizzo praticamente infinite e un risparmio in termini di consumi energetici.

L'alluminio è infatti un metallo durevole, facilmente lavorabile e resistente alla corrosione. Essendo atossico può essere impiegato diffusamente per la creazione di contenitori per bevande e alimenti, presenta poi una grande capacità di condurre il calore e la corrente elettrica.
Il fatto di essere amagnetico lo rende ideale per la fabbricazione di componenti per radio e componenti elettroniche, inoltre, trattandosi di un metallo molto versatile permette di creare leghe sia elastiche che rigide.

Dalle lattine ai microchip, dagli infissi alle scocche per le auto fino a quelle per gli smartphone sono tantissimi gli oggetti realizzabili in alluminio. Ma quali sono riciclabili?
Tra questi ultimi troviamo le vaschette per gli alimenti, gli involucri per il cioccolato e i dolci, i fogli di alluminio da cucina, i coperchi per alcuni alimenti come per esempio gli yogurt, le bombolette spray dopo la rimozione dei nebulizzatori, i blister e non ultime le lattine per le conserve e le bibite.

Il fatto che l'alluminio sia un metallo altamente riciclabile non si traduce nel fatto che tutto l'alluminio sia riciclabile, fortunatamente esiste però un sistema di classificazione che ci permette di distingue gli oggetti recuperabili da quelli che non lo sono.
Prima di conferire una lattina alla raccolta differenziata controlliamo quindi che essa riporti la sigla "Al" o "Alu", questo ci garantisce che il rifiuto sia effettivamente riciclabile e inseribile nuovamente nel processo produttivo una volta depurato e fuso.

Sono invece da considerare come non riciclabili tutti gli oggetti in alluminio associabili alle classificazioni "C", "F", "T" o "X", questi ultimi infatti vengono considerati inquinanti e pericolosi perché contaminati con sostanze quali smalti, solventi, insetticidi, soda, colle, acidi o mastici.

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